IL BRANCO DI LENO

Il Branco di Leno

 

RACCOLTA MATERIALE INFORMATIVO SUL CASO

RICOSTRUZIONE FATTI.

PROFILO VITTIMA:
DESIREE PIOVANELLI, sorella di tre fratelli, 14 anni, frequenta la prima Liceo Scientifico. Riesce abbastanza bene a scuola. Qualche infatuazione. In carne, piace ai ragazzi del vicinato.

SABATO 28/09/2002
LENO (BS) ORE 19:00 - Genitori si recano alla Stazione Carabinieri di Leno, perché Desiree da due ore è scomparsa.
Non rientra all'ora prevista. Aveva detto che andava da una amica.
Il carabiniere consiglia ai genitori di tranquillizzarsi, che basterà aspettare qualche ora e Desiree tornerà. I genitori non accettano il consiglio.
ORE 20.20 - LA DENUNCIA VIENE FORMALIZZATA. DESIREE è UNA PERSONA SCOMPARSA.

Papà: piccolo artigiano della zona che ripara tetti e finestre nei paesi vicini, la moglie resta a casa ad accudire i quattro figli. Vivono in una piccola villetta a schiera.
Ivano, ha 16 anni, è il fratello più grande, le altre sono Michela, 9 anni, e e Sharon, 3 anni.

RICOSTRUZIONE DEL GIORNO DELLA SCOMPARSA:
12:30 - DESIREE rientra da scuola e pranza con la famiglia
13:30 - sale in camera e fa i compiti
14:30 - scende in soggiorno a guardare un po' di tv
15:00 - è pronta per uscire
Dice che va da un' amica a studiare. Solitamente è abituata a fare così nei fine settimana.
17:30 - la mamma Mariagrazia chiama sul cellulare della figlia, che è irraggiungibile.
Dopo essere uscita dalla villetta di famiglia nessuno l'ha più vista.
Pattuglie di Carabinieri, cani e volanti della Polizia si muovono alla ricerca della ragazza.

DOMENICA 29/09/2002
8:46 - Arriva un messaggio al cellulare del fratello Ivano: "SO CHE MI STATE CERCANDO, MA NON VI DOVETE PREOCCUPARE IO STO BENE E SONO CON TONY, NON TORNO A CASA VOGLIO STARE CON LUI. Desiree". Ma il numero non è quello di Desiree.

Desiree aveva una simpatia per un ragazzo di Cremona.

24 ORE DOPO LA SCOMPARSA nessuno crede che Desiree si sia allontana per sua volontà. Si sospetta che qualcuno l'abbia rapita.
02/09/2002: nessuna traccia della ragazza, si esclude l'ipotesi di un rapimento a scopo di estorsione. Il padre della ragazza lancia un appello in televisione: "Fatti un esame di coscienza se hai cervello, perché stai facendo soffrire moltissimo mia figlia e tutti noi, stai facendo una cosa molto malvagia, fatti questo esame di coscienza. Molla Desiree."

LUNEDI E MARTEDI si fanno ricerche spasmodiche della ragazza, ma non si ha ancora nulla. Battono tutte le campagne e i corsi d'acqua. Molte telefonate arrivano per avvistamenti al Sud d'Italia, ma sono tutte piste false. Iniziano anche a circolare notizie false a Leno. Dicono di tenere d'occhio il papà perché "è un uomo strano". Il padre si ritrovò nell'occhio del ciclone come possibile sospettato perché la famiglia appartiene ai Testimoni di Geova.
Unica certezza è il messaggio telefonico. Dall'analisi dei tabulati telefonici emerge che il messaggio arrivato al fratello proveniva da una cabina telefonica di Leno, abilitata ad inviare SMS: utilizzando una scheda telefonica prepagata qualcuno aveva inviato il messaggio da via Ermengarda, a soli 300 metri dalla casa dei Piovanelli.
La tessera prepagata si accertò essere stata dichiarata smarrita dalla proprietaria mentre si trovava a Jesolo. La signora di Trieste dice di averla smarrita a Lido di Jesolo il 22 Agosto 2002, per la precisione al "Camping Waikiki". Bisogna dunque cercare qualcuno che fosse a Jesolo il 22 Agosto 2002 e il 29 Settembre alla cabina telefonica di Leno.
Nel pomeriggio del 3 OTTOBRE gli inquirenti trovano un nome: NICOLA, un vicino di casa dei Piovanelli, un muratore 16enne. Nicola accompagnò i genitori a Jesolo nelle vacanze estive. Svolta fondamentale.

Domanda: Nicola sa qualcosa di Desiree o è solo un ragazzino che si è divertito ad inviare finti messaggi?

Non è un bel tipo Nicola, è un ragazzo difficile, dal temperamento burrascoso, un bulletto, innamorato delle scarpe firmate, dei giubbotti di pelle firmati, delle sigarette e dei whiskey al bar, fanatico della Playstation.
Nicola fu convocato in caserma.
3 OTTOBRE - NEL TARDO POMERIGGIO viene interrogato Nicola.
Silvia Morardi è il magistrato che interroga Nicola. Il ragazzo nega tutto. Nicola dichiara di avere inviato il messaggio a Ivano per scherzo, senza motivo.
A metà della notte Nicola viene lasciato nella una stanza a fianco con il padre, chiaramente con microfoni ambientali.
A suo padre racconta una parte della sua verità. Nicola in preda ad uno scatto nervoso dichiara al padre di aver ucciso Desiree.
Quando l'interrogatorio verso l'una riprende, il ragazzo capisce che la recita è finita e ammette al magistrato la sua colpa. Lui e "Desi" si erano incontrati quel sabato pomeriggio in un posto isolato. Dice che la ragazza lo ha preso in giro e che hanno litigato e la ragazza a un certo punto ha tirato fuori un coltellaccio e ha cercato di colpirlo. Lui per difendersi ha dovuto ucciderla.
All'alba del 4 OTTOBRE: Nicola porta il magistrato e i Carabinieri da Desiree presso la Cascina Ermengarda, a circa 200 metri dall'abitazione di Desiree Piovanelli.
La Cascina Ermengarda è abbandonata e diroccata e si trova poco fuori il centro di Leno.

RITROVAMENTO DEL CORPO
Trovano il corpo al primo piano, dentro una stanza con la porta aperta. Corpo seminudo gettato a terra. Sia per terra, sia sui muri che sulle scale si trova il sangue della vittima, che presenta forte resistenza all'aggressione da parte della vittima. Il corpo riporta varie escoriazioni e almeno quattro tagli profondi inflitti con un coltello.
Procuratore di Brescia: "Mi stupisco di come una violenza disumana possa essere presente nei giovani". 
Perché tanta violenza allora per una legittima difesa?
Sulla scena del crimine emergono i segni del trascinamento della povera ragazza e ci sono ovunque fascette autobloccanti, usate per immobilizzarla.
Nicola ammette che il coltello lo aveva portato lui, di averlo comprato poche ore prima dell'omicidio al supermercato di Leno.
Il ragazzo accompagna gli inquirenti presso un'altra cascina che dista 2 km circa dal luogo del delitto, dove fu rinvenuto del materiale che apparteneva con sicurezza a Desiree e il coltello che era stato usato per ucciderla.
09:14, VENERDI 4 OTTOBRE: ANSA batte la notizia e bastano pochi minuti prima che la notizia si sparga. Sui cellulari dei ragazzi della scuola arrivano messaggi come "Desi è morta, l'ha ammazzata quello sfigato di Nicola."
Si sospetta il crimine passionale. Ci si chiede se Desiree forse era una ragazza facile. Viene pubblicato un messaggio trovato sul diario personale della ragazza: "Fare attenzione a Nicola, da non frequentare" per smentire queste false ingiurie.
Gli inquirenti continuano a interrogare Nicola.
La sera del 4 OTTOBRE poche ore dopo il ritrovamento dell'arma del delitto Nicola fa un nome: MATTIA. C'era anche lui alla Cascina Ermengarda.

MATTIA ha 14 anni da poco davanti agli inquirenti farfuglia a fatica agli inquirenti di non essere implicato nei fatti. Ma il magistrato capisce che sta nascondendo qualcosa. Poi crolla e dice tutto. Ammette di essere stato presente all'omicidio.

"Dopo le ore 16.00 finita la partita con il mio motorino sono andato alla cascina. Quando sono arrivato sono entrato dal retro, sono salito le scale e già ho potuto vedere poche tracce di sangue sulle scale. MI sembrava di ricordare che le scale fossero di legno e per terra c'erano delle gocce di sangue, sono salito su ed ho visto Desiree che aveva ematomi al volto e insieme a lei c'era Nicola e Nico, quest'ultimo le tappava la bocca con la mano per non farla urlare, mi sono spaventato perché Nicola mi ha guardato con fare minaccioso che ho inteso <<Se provi a difenderla ti sistemo io, stanne fuori.>> aveva in mano già il coltello che mi sembrava già macchiato di sangue, ma non ne sono sicuro. Come ho già detto Nico le tappava la bocca e la tratteneva per un braccio a quel punto io l'ho presa per l'altro braccio e Desiree tentava di dire qualcosa a Nicola tipo <<Mi fai schifo mi fai pena>>. Nicola a quel punto si è arrabbiato e le ha detto <<Adesso ti faccio far silenzio io.>> colpendola sferrando un colpo al costato sinistro. A quel punto Desiree è riuscita a liberarsi perché abbiamo mollato la presa. È scappata per le scale, l'abbiamo rincorsa ed io e Nicola l'abbiamo ripresa in quel momento io avevo paura di Nicola perché mi guardava col coltello in mano...".

Movente: Inquirenti individuano come movente il desiderio di violentare sessualmente la vittima.

Il racconto di Mattia però parte da due giorni prima la sera di GIOVEDI 26/09:
Nicola, Mattia e Nico stanno chiacchierando in Via Romagna come al solito. Si parlava di Desiree e ricordo di aver udito da Nico questa frase: << Io me la voglio scopare sono disposta anche a violentarla.>> Preciso che anche queste frasi di questo tipo le diceva anche Nicola in passato non ricordo se le avesse dette anche quel giorno. [..] Quando sono arrivato e sono salito all'interno della cascina ho potuto notare che c'era uno più grande nella stanza adiacente a quella dove si trovavano Desiree con Nicola e Nico che la stavano palpeggiando nel tentativo di spogliarla era già state levate le scarpe che sono state buttate su una specie di soppalco esistente in quella stanza e aveva evidenti segni sul volto come ematomi e perdeva sangue dal naso. Anch'io ho iniziato a trattenere Desiree perché come ho messo piede nella stanza xxx con un cenno del capo e degli occhi mi indicò di aiutarli a trattenere Desiree. Io e xxxx la trattenevamo per le braccia mentre xxx si spogliava il giubbotto e si avvicinava a Desiree eccitandosi e quando iniziava di nuovo a toccarla Desiree reagiva dicendogli <<<mi fai schifo,mi fai pena ..."
Si ipotizza che la notizia che Desiree avesse un fidanzatino avesse infastidito il gruppetto di ragazzi. L'obiettivo dei protagonisti era quella di usare violenza sessuale su Desiree.
Roberto Bianchin- giornalista "L'uomo a 16anni inizia a pensare che esistono le pulsioni del sesso e che le donne anche se non si concedono si possono prendere"

Quel giovedi Mattia dice che Nicola propone un piano per portare la ragazza in cascina Ermengarda e abusare di lei. Due giorni dopo il pomeriggio del 28 SETTEMBRE i ragazzi sono pronti, si sono comprati il coltello ed del materiale per legare la ragazza.
Dubbi sulla completa veridicità del racconto di Mattia, indagini rivolte al terzo ragazzo Nico.

Nico, 15 anni, amico di quartiere.
Nico secondo Bianchin è più duro dei ragazzi, perché se Nicola era più intimo con Desiree (amico di infanzia della ragazza) e se Mattia è un gregario che si portano appresso per dargli una mano, non parlerà mai perché è il più duro.

Cesare Gualazzini, avvocato famiglia Piovanelli "Atteggiamento da duro precoce che lasciava veramente perplessi."

9 OTTOBRE: il Giudice per le indagini preliminari convalida le richieste di custodia cautelare.
Movente: cambia non delitto passionale ma delitto di Branco e violenza di gruppo.
15 anni di reclusione per omicidio volontario premeditato con la aggravante dei futili motivi, due di loro hanno ammesso (Nicola e Mattia) il terzo Nico continua a negare ogni cosa.

Secondo il giornalista Bianchin che ha incontrato i ragazzi essi erano minuti ed risultava difficile pensare che questa mostruosità abiti in ragazzini all'apparenza normalissimi.

Dopo esser stati arrestati si aggiunge un indizio al puzzle delle indagini.
A parlare è sempre il più giovane Mattia:
" Confermo anche che il giovedi 26 ottobre 2002 mi trovavo in Via Romagna con Nicola e Nico e ad un certo punto è arrivato anche . Si parlava di Desiree, in realtà io non sentivo molto perché continuavo a girare intorno ai tre a bordo del mio motorino. Ricordo però che i tre parlavano di Desiree e di aver udito da xxx dire questa frase >>

"Quello è uno che non scherza. Quando avevano scoperto il cadavere di Desiree quello aveva minacciato anche Nico, oltre me di non dire niente. [..] erano fuori a mangiare la pizza e cosi anche xxx continuava a dirmi che non voleva tornare a casa perché era da solo entrambi eravamo terrorizzati sapendo che Giovanni era sempre ubriaco la sera che era violento tanto da aver accoltellato una persona pochi mesi prima durante la Festa della Birra e perché sapevamo possedeva una pistola."

4° SOSPETTATO: GIOVANNI ERRA
36 ANNI lavora in fonderia, ha una moglie e un figlio di 8 anni.

Anche Nicola conferma che Erra era con loro il giorno dell'omicidio. Gli inquirenti indagano sui possibili legami l'operario della fonderia di via Romagna ai tre ragazzi.

Bianchin sostiene che "Erra era un po' il fratello più grande di quei ragazzi di strada. Aveva tempo per giocare con loro [...] per raccontare loro storie, per fargli vedere loro come era il mondo delle donne della notte che lui conosceva e che questi ragazzi volevano conoscere. "
Dal racconto di Nicola, Erra si spinge anche oltre per stupirli sfidandoli sul loro campo:
"...non ho mai detto all'Erra che la Desiree frequentava un ragazzo di Gottolengo. Voglio precisare piuttosto che l'Erra in alcune occasioni si è vantato con me e con i miei amici, Mattia, Nico e Nicola di essere offerto di attenzioni da parte della Desiree. Precisava tra l'altro che in alcune occasioni la ragazza era andata a casa sua e che lei gli aveva messo le mani addosso."

SERA 12/10/2002: INTERROGATORIO DI ERRA
Dall'interrogatorio emerge che l'uomo è immaturo che parla l'italiano dialettale, beve molto e fa uso cocaina appena può.
La sua età mentale sembra ferma a quella di un adolescenze.
Gianfranco Abate, avvocato di Giovanni Erra "Il rapporto di Erra con questi ragazzini era pariteticità. In qualche parte della sua personalità c'era questa esigenza, probabilmente, di essere ancora ragazzino".

PM: chiede il tipo di rapporto che l'uomo aveva con Desiree. Era un bluf di Erra.
Erra nega di aver preso parte all'omicidio.
il 9/10/2002 Erra confessa che era andato alla cascina (il giorno dopo la scomparsa di Desiree) ma che era arrivato l'ha ad omicidio compiuto e che spaventato fosse tornato a casa sua ad ubriacarsi.
Perché non aveva chiamato i Carabinieri?
Dice di aver avuto paura di parlare.
Viene arrestato l'11/10/2002 accusato di concorso in omicidio aggravato anche dai futili motivi e premeditato.

La moglie di G.Erra cerca di difendere il marito in tutti i modi:
"Ve lo dico io come sono andate le cose, Giovanni era fino alle 5, io sono andata via alle 5 e mezza, era qua con me. Sono sicurissima che è estraneo a questa cosa e che cercavano un capro espiatorio a cui addossare tutte queste colpe."

Galazzini, avv. Di Errra dice che il suo alibi: lui dormiva perché era tornato stanco dal lavoro. Viene fatta una intercettazione ambientale in macchina dove emerge che la moglie non era tanto sicura tant'è vero che gli contesta il perché è uscito e il cosa ha fatto.

Istigatore Erra?

La parola di Erra vs quella di Mattia e Nicola.
Ambedue i ragazzi testimoniano contro Erra, il quale era presente con il suo difensore e chiede al Gip di voler contestare quello che i minori dicevano di lui.
Galazzini, avv. Di Errra:
"Erra disse in quella sede che era un appassionato collezionista di coltelli. Il GIP gli chiede dove sono i coltelli e Giovanni disse di essersene liberato uno o due aveva regalati e che uno lo aveva gettato nel cassonetto di fronte a casa sua. La spiegazione del timore di aver gettato il coltello nel cassonetto era che gli venisse addebitata qualche responsabilità sulla morte di Desiree.
Si ingannò da solo perché dimostro di aver avuto timore che il suo coltello fosse implicato ma lui non poteva sapere del coltello in un momento che si credeva Desiree in giro per i fatti suoi. A quel punto crollò e si mise a piangere."
L'uomo ammette di aver visto tutto ma di non aver fatto niente lui.
Alle 15:30 quel sabato lui arrivò alla cascina Ermengarda, qualche sera prima aveva sentito i ragazzi organizzare lo stupro. Disse di essersi avvicinato per capire quello che stava succedendo.
Quello che dice di vedere è che Nicola era sopra Desi e che Nico e Mattia la tenevano immobilizzata per le braccia. Secondo Erra è un insulto di Desi a Nicola a provocare la prima coltellata del ragazzo. Erra davanti quella scena dice non aver capito più niente e di essere scappato a casa. Poi l'ennesima retromarcia, ritrattò di esser stato nella cascina e di essere stato suggestionato.

Emergono profondi dubbi sulla dinamica dell'omicidio: su chi avesse fatto cosa, chi avesse sferrato i colpi, chi tratteneva e in quale parte della casa fosse accaduto cosa.

Luciano Garofano Colonnello dei RIS di Parma viene interpellato per metter in ordine i fatti:

Per Luciano era importante stabilire se era un omicidio del cosiddetto Branco, stabilire se l'omicidio era avvenuto soltanto per mano di uno o era stato un accordo una condivisione dell'aggressione a Desiree Piovanelli.
Bisogna aspettare le analisi del RIS.

BRESCIA GENNAIO 2003. 3 mesi dopo l'omicidio della Piovanelli, il colonnello deposita alla Procura i risultati dei rilievi condotti sulla scena del crimine. I RIS hanno usato una tecnica molto sofisticata che ricostruisce la dinamica dell'omicidio attraverso la distribuzione del sangue. Incrociando i riscontri scientifici e le dichiarazioni dei sospettati si ricostruisce la scena.
Prima scena: giovedì i 4 implicati si incontrano e premeditano la violenza, Desiree con i ragazzi sarà accondiscendente.
Seconda scena sabato. Nicola con la scusa di mostrare a Desiree una cucciolata di gattini, attira la ragazza nella cascina Ermengarda. La porta al secondo piano dove avrebbero dovuto esserci i gattini ed invece c'è Nico e Mattia con in mano delle corde con cui la ragazza viene subito aggredita e legata.
Passa un bel po' di tempo non si sa cosa succede, ma il momento emblematico arriva quando ci sono tutti e quattro i sospettati. Desi viene offesa umiliata e picchiata. La ragazza ha una reazione e dice una frase della a Nicola "MI fai Schifo" che scatenò la prima coltellata inferta da Nicola. Il colpo è scivolato sull'addome. I due che bloccavano, Mattia e Nico, mollarono la presa e la ragazza scappò. Venne fermata da Erra e da uno dei ragazzi. Nicola la colpisce di nuovo alla schiena due volte non appena Erra la trattiene. Manata di sangue sulla scala. Le tracce di sangue sul davanzale della finestra nei pressi della scala svelano come la ragazza abbia tentato di salvarsi buttandosi dalla finestra e nel vuoto. A questo punto gli vengo inferti altri due colpi mortali, l'ultimo dei quali al collo. Un'inutile violenza perché uccideva una persona che era quasi già morta.

I PROCESSI

19/03/2003 Tribunale dei Minori a Brescia:

9/04/2003 lettura della sentenza Condannati i minori a 20 anni Nicola ritenuto il responsabile materiale dell'omicidio, 18 a Nico che si è sempre dichiarato innocente, 10 a Mattia che con il suo racconto ha dato la possibilità di ricostruire la vicenda, fino a implicare Giovanni Erra che sarà processato a Giungo 2003.

20/10/2003 All'appello i ragazzi ottengono sono una lieve diminuzione della pena.

I ragazzi non mostrarono pentimenti o sconvolgimenti. Mentre Giovanni Erra assunse comportamenti di pentimento e si dimostrò emotivamente distrutto.

17/06/2003 Erra viene condannato con il massimo della pena. Gli ha dato l'ergastolo per esser stato istigatore e aver condotto l'omicidio.

2004 L'appello lo porta a una riduzione clamorosa della pena da ergastolo a 20 anni di reclusione.

Il padre Piovani dice di esser profondamente deluso dalla giustizia italiana.

La corte d'appello aveva dato alla presenza di Erra non più la forma di istigatore, non appariva di carattere forte, ma piuttosto credeva fosse stato una presenza marginale, che non aveva aizzato ma solo assistito all'omicidio.

In Cassazione il Procuratore Francesco Nuzzo presentò un ricorso a quella pena, ritenendo che non avesse dato peso sufficiente che l'omicidio era stato commesso durante una violenza sessuale. Il tribunale supremo accetta il ricorso e rimanda Erra a processo.

NOVEMBRE 2005 La corte di Assise di Milano condanna Erra a trent'anni.

Sitografia

  • https://www.video.mediaset.it/video/tgcom24/ultimi_arrivi/407818/desiree-piovanelli-il-padre-nessun-aiuto-dallo-stato-.html
  • https://www.youtube.com/watch?v=aBSQ9Af489E
  • 4 OTT.2002: https://www.repubblica.it/online/cronaca/desire/desire/desire.html
  • https://archivio.panorama.it/archivio/Anatomia-di-un-branco
  • 4 OTT.2002: https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/10_Ottobre/04/ragazzabrescia.shtml

  • 5 OTT.2002: https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/10_Ottobre/05/desirecomplice.shtml
  • 8 OTT.2002 . https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/10_Ottobre/08/desire.shtml
  • 9 OTT. 2012: https://www.repubblica.it/online/cronaca/desire/madri/madri.html
  • 30 DIC. 2002: https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/12_Dicembre/30/desiree.shtml
  • 12 OTT.2002: https://www.repubblica.it/online/cronaca/desiredue/piano/piano.html
  • 26 OTT.2005: https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/10/26/Cronaca/Nera/CASO-DESIREE-IL-28-SETTEMBRE-2002-IL-DELITTO-NELLA-CASCINASCHEDA_134525.php
  • 28 SETT. 2012: https://www.quibrescia.it/cms/2012/09/28/desiree-dieci-anni-fa-lorribile-delitto/
  • 3 DIC. 2012: https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/tiziana-una-festa-a-sorpresa-per-ricominciare-1.1459851

  • 20 MAG.2013: https://www.ilgiornaleditalia.org/news/cronaca/846755/Due-degli-assassini-di-Desiree-sono.html

  • 22 APR.2014: https://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/14_aprile_22/desiree-piovanelli-delitto-diventa-fiction-wilma-petenzi-c6310806-ca04-11e3-8cc9-41ed99739e20.shtml
  • 27 MAG.2015: https://montaigne.altervista.org/branco-di-leno-presto-a-piede-libero/

  • 28 OTT. 2016. https://www.fanpage.it/massacrata-a-coltellate-nella-cascina-la-storia-di-desiree-una-yara-dimenticata/
  • 24 MAR.2017: https://www.lastampa.it/2017/03/24/cultura/trentanni-di-crimine-desire-e-il-branco-di-leno-wMEXRLFKa3yV3cKi7QaDmK/pagina.html
  • 19 SETT.2013: https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/addio-a-tiziana-ha-smesso-di-lottare-a-31-anni-1.1770324

I quesiti aperti

Chi del branco ha ucciso veramente Desiree?

Che rapporto c'era tra la vittima e i tre ragazzi?

Desiree conosceva Erra e in che modo?

Perché Nico non confessò mai?

Quale fu il reale ruolo di Erra nella vicenda?

Cosa fece Desiree appena uscì di casa?

Come attirarono Desiree sul luogo dell'omicidio?

Cosa successe veramente nella Cascina Ermengarda?

E come mai tra gli oggetti che Nicola ha portato via dalla scena del crimine, oltre al coltello, in un momento cosi tragico nella stessa busta sono stati rinvenuti anche la cover del cellulare della ragazza e giubbotto?

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